La coolcation è il nuovo trend che sta ridefinendo le vacanze estive. Sempre più viaggiatori, spinti dal desiderio di sfuggire all’afa insopportabile, scelgono destinazioni fresche per vivere un’esperienza rilassante e sostenibile. Questo fenomeno, in crescita costante, non è solo una risposta alle ondate di calore sempre più frequenti, ma anche una nuova filosofia di viaggio che mette al centro il benessere e il comfort climatico.
In un mondo che cambia, anche il turismo si evolve: ecco perché oggi non si parla più soltanto di mete esotiche, mare cristallino o spiagge assolate, ma anche di freschezza, aria pulita e temperature miti, diventati elementi determinanti nella scelta della meta estiva.
Le origini del fenomeno: quando il caldo non è più sinonimo di vacanza
Il concetto di vacanza estiva, intesa come fuga verso il sole e il mare, ha dominato per decenni l’immaginario collettivo. Tuttavia, negli ultimi anni questo schema ha iniziato a vacillare, complice un clima sempre più estremo. Le estati europee stanno diventando roventi, con picchi termici difficili da sopportare anche per chi è abituato alle alte temperature.
Nel 2023, città come Roma, Siviglia e Atene hanno registrato temperature superiori ai 43 gradi, rendendo complicato visitare monumenti, partecipare a tour culturali o semplicemente passeggiare durante il giorno. In Grecia, le autorità hanno addirittura chiuso l’Acropoli nelle ore centrali della giornata per motivi di sicurezza. E questo scenario non è più eccezione, ma normalità.
La conseguenza è un progressivo cambiamento di mentalità: oggi, per molti, vacanza non significa più “abbronzatura a tutti i costi”, ma benessere, relax, esperienze autentiche vissute senza stress termico.
Dati alla mano: il boom delle mete fresche
Se fino a pochi anni fa località come Islanda, Svezia o Scozia venivano considerate mete secondarie per il turismo estivo, oggi sono tra le più ricercate. Secondo il già citato sondaggio di Virtuoso, il network globale dei viaggi di lusso, l’82% degli utenti ha dichiarato di voler evitare il caldo durante le prossime ferie. Ma non si tratta solo di dichiarazioni: i numeri parlano chiaro.
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+47% di prenotazioni verso la Svezia
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+49% per l’Islanda
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+27% per l’intera area scandinava
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+235% di richieste per l’Antartide, secondo i dati di Iglu Cruise
Anche destinazioni come il Canada orientale, l’Irlanda e la Nuova Zelanda stanno beneficiando di questa inversione di rotta, attirando viaggiatori in cerca di temperature più clementi e natura incontaminata.
E se i turisti si stanno muovendo in questa direzione, il settore ricettivo non può permettersi di restare indietro.
Opportunità per albergatori e marketer: intercettare i coolcationer
Per chi lavora nel turismo e nel web marketing alberghiero, la coolcation è un’opportunità concreta da cavalcare. Non si tratta solo di adattare l’offerta, ma di ripensare le strategie di comunicazione. Le destinazioni montane, le città d’arte in alta quota, i borghi dell’Europa settentrionale, fino a oggi penalizzati dalla concorrenza delle località balneari, possono finalmente guadagnarsi un posto in prima fila nel panorama turistico estivo.
Un hotel in Trentino, per esempio, può differenziarsi proponendo esperienze wellness, passeggiate nei boschi, degustazioni in cantina e corsi di cucina a 18 gradi, mentre fuori città si superano i 35. Le strutture delle Highlands scozzesi possono puntare sul silenzio, i paesaggi mozzafiato e le temperature costantemente sotto i 25°. E un boutique hotel in Islanda può giocare la carta dell’estate “diversa”, tra escursioni su ghiacciai, avvistamenti di balene e bagni termali in mezzo alla natura.
Il messaggio chiave? Non solo fuggire dal caldo, ma vivere un altro tipo di estate.
Coolcation e destagionalizzazione: due alleate strategiche
Un altro aspetto importante legato alla coolcation è il suo impatto sulla destagionalizzazione. Se le mete estive più calde perdono attrattiva nei mesi di luglio e agosto, nulla vieta di promuoverle in periodi intermedi, come maggio, settembre o ottobre, quando le temperature sono più gestibili e l’esperienza turistica può essere anche più autentica.
Visitare la Sicilia a ottobre, per esempio, consente di esplorare siti archeologici senza la calca, godersi il mare con acqua ancora tiepida e assaporare la cucina locale in un’atmosfera più rilassata. Allo stesso modo, scoprire l’entroterra spagnolo a maggio offre un clima ideale per escursioni e tour culturali, prima dell’arrivo della canicola estiva.
Per chi pianifica e promuove viaggi, questa visione permette una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici, con benefici sia economici che ambientali. Meno affollamento significa più qualità del soggiorno, maggiore soddisfazione e un impatto più contenuto sui territori ospitanti.
Quali strumenti per promuovere una coolcation?
La promozione di una vacanza “fresca” richiede un linguaggio specifico, immagini evocative e contenuti ben ottimizzati. Ecco alcune buone pratiche per i professionisti del marketing turistico:
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Landing page dedicate con focus su temperature miti, attività outdoor e benessere climatico.
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Contenuti blog SEO-friendly che raccontano il lato inedito delle destinazioni fresche.
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Campagne social stagionali, con grafiche pulite e claim come “Vivi l’estate a 20 gradi” o “Scappa dal caldo, scopri il nord”.
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Newsletter personalizzate, con proposte last-minute in mete montane o settentrionali.
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Collaborazioni con influencer e travel creator specializzati in viaggi sostenibili o itinerari alternativi.
Anche la geolocalizzazione gioca un ruolo chiave: intercettare chi cerca vacanze “fresche” da città particolarmente colpite dal caldo (come Roma, Milano, Napoli, Madrid, Atene) può fare la differenza nelle conversioni.
Il futuro del turismo è (anche) più fresco
La coolcation non è solo una risposta pratica al cambiamento climatico, ma una nuova forma di turismo più consapevole, sostenibile e orientata al benessere personale. In un contesto dove le vacanze devono sempre più adattarsi ai mutamenti ambientali e sociali, offrire alternative valide e piacevoli alle mete tradizionali è un segnale di intelligenza e innovazione.
Per gli operatori del settore, il messaggio è chiaro: restare al passo con i desideri dei viaggiatori significa anche ripensare il concetto di “estate”, dando spazio a nuovi scenari, temperature più amichevoli e un’idea di vacanza che non mette a dura prova la resistenza fisica.
E voi, albergatori, esperti di marketing o semplici viaggiatori, siete pronti a scommettere sul fresco? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti.