Il turismo 2.0 è in costante crescita, e annovera sempre più proseliti, sia in Italia che all’estero. A ricordarcelo, è uno studio presentato in gennaio durante la terza edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

Il turismo Digitale Italiano Vola

Si tratta di una spesa complessiva che, entro la fine del 2016, arriverà a sfiorare i 10,3 miliardi di euro. Una crescita che in tre anni ammonta all’8%, e che è stata registrata esclusivamente dai canali digitali.

Gli italiani hanno capito che per viaggiare, bisogna quindi passare dal web, con tutti i vantaggi che esso comporta nelle interazioni, ovvero:

  • Maggior rapidità
  • Maggiore risparmio
  • Migliorato coinvolgimento

Ma se il rapporto del Politecnico evidenzia come i turisti italiani siano sulla stessa onda di quelli europei, utilizzando il mezzo internet con le stesse modalità e la stessa frequenza, ciò che non si trova al passo, è proprio il settore alberghiero.

Ma il Settore Rimane a Terra

Se pensiamo alla spesa virtuale dei viaggiatori italiani, i dati si riconfermano quelli del 2015: le transazioni generate online riguardano soprattutto il mondo dei trasporti, che occupano il 72% del mercato. A grande distanza arrivano le strutture ricettive, che si attestano ad un più magro 16% (riportando però una crescita positiva del 6%). Seguono a ruota i pacchetti viaggio con il 12%.

Ma perché questo divario tra i settori? Il problema risiede nelle strutture, ancora poco aggiornate. Se è vero infatti che sono cambiate le modalità di intervento, e ora ben l’84% dei turisti preferisce interagire tramite recensioni che questionario, è anche vero che ostelli, Hotel e Bed&Breakfast non si sono adeguati alle novità apportate dall’ondata tecnologica. Solo il 49% delle strutture è infatti dotato di un proprio sito web con servizio di prenotazione online.

Il Web come Promozione

Secondo quanto dichiarato dalla ricerca, il 67% degli italiani utilizza il web come mezzo di studio per le offerte del settore Travel, e ben l’84% per effettuare prenotazioni.

Fondamentale è anche il ruolo che la Rete svolge nelle fasi durante e post-viaggio. La condivisione dell’esperienza, tramite recensioni sui portali, post su blog, foto e commenti sui social network, riguarda circa il 40% dei viaggiatori.

Eppure resta ferma al 23% la percentuale di strutture che contattano il cliente a ridosso della vacanza, allo scopo di proporgli servizi aggiuntivi, e al 50% la quota di coloro che non sono presenti sui portali specializzati, non raccolgono le opinioni dei fruitori, e non rispondono quando queste sono negative.

L’allineamento al digitale si profila invece fondamentale, specie dopo il rientro. Manca infatti ancora un profondo utilizzo dei sistemi di monitoraggio, che permetterebbero di massimizzare il profitto e assecondare la domanda.