Se ne parlava dal 2019, ma ora è ufficiale: nel 2023 Google eliminerà i cookies di terze parti dal browser Chrome. 

Grazie al nuovo modello di gestione dei dati di Google, il flusso di pubblicità proposte durante la navigazione sarà deciso da criteri meno strettamente legati alle preferenze e agli interessi mostrati dall’utente. In fondo, Google non fa che assecondare la tendenza dei consumatori ad installare estensioni che limitano la raccolta dei dati e bloccano gli annunci pubblicitari, sostenuta da legislazione e associazioni internazionali che tutelano la privacy.

Conseguenze generali dell’eliminazione dei cookies di terze parti

L’utente di cui si raccolgono informazioni attraverso il tracciamento della navigazione sul web, i siti in cui le pubblicità vengono visualizzate, gli investitori che acquistano gli spazi pubblicitari, le piattaforme che mettono in contatto editori e inserzionisti, sono gli elementi in gioco in questa rivoluzione del sistema.

Per fare chiarezza: le “terze parti” possono essere definite come intermediari tra un sito che ospita lo spazio pubblicitario e gli inserzionisti che hanno interesse a che il loro prodotto/servizio venga pubblicizzato in modo mirato ad un determinato tipo di utente.

Le terze parti raccolgono, attraverso i vari siti web di cui si accettano i cookies, le informazioni sugli utenti che li visitano, prevedendo le loro prossime mosse, per poi proporre all’inserzionista il giusto spazio sul sito giusto al momento giusto. In modo del tutto automatico e in tempo reale, l’utente vedrà pubblicità personalizzate nelle sue successive visite ad altri siti.

Con l’eliminazione dei cookie di terze parti la pubblicità online sarà meno personalizzata e non più adattata in tempo reale, ma al contempo dovrebbe essere maggiormente rispettata la riservatezza dei dati personali dei consumatori, rendendo più chiari e circoscritti i termini di utilizzo delle informazioni raccolte tramite il web.

Un nobile fine per i consumatori, ma cosa succederà al mondo del Digital Advertising?

Addio ai cookies: su cosa basare la pubblicità efficace di un hotel?

La strategia vincente si basa in primo luogo sulla targettizzazione dell’utente in base ai cookies di prima parte, ovvero dei siti direttamente collegati all’hotel o ad un argomento inerente. Una volta raggiunto lo scopo di attrarre l’utente sul proprio sito, diviene fondamentale stimolare l’interazione e la fidelizzazione dell’utente, nonché spingerlo alla condivisione sui social, offrendo contenuti validi.

La ricchezza creativa e sostanziale dei contenuti del sito diventa anche un trampolino di lancio con cui raggiungere le vette nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca, che tornano ad essere un’ottima vetrina diretta per l’hotel.

Ma come potrà essere mirata la pubblicità, senza l’utilizzo dei cookie di terze parti? Come individuare l’utente giusto?

La risposta è nei canali alternativi, caduti in disuso o non troppo sfruttati fino a che i cookie di terze parti offrivano la soluzione: identificazione del giusto sito su cui pubblicizzare grazie alle parole chiave, investimento sulla capacità aggregativa e divulgativa dei social.

Ultimo ma non del tutto trascurabile, il contatto diretto con gli utenti-clienti, attraverso messaggistica ed email.