Free Booking Links: traducendo letteralmente abbiamo “link di prenotazione gratuiti”, ma è proprio vero che si può apparire in buona posizione sulle pagine del motore di ricerca senza pagare nulla?

Ebbene, Google permette, da marzo 2021, alle strutture ricettive di ottenere visibilità nelle ricerche sui browser, anche gratis. Non è previsto il pagamento né di tariffe di iscrizione né di percentuali sulle prenotazioni, ma in cosa consiste in realtà questa offerta tanto generosa?

Come e perché inserire la propria struttura alberghiera su Free Booking Links

Un albergo o qualsiasi altra struttura, per essere visualizzati nella lista, devono possedere una scheda “Google My Business” ed avere un collegamento ad un software per le prenotazioni, un “Booking Engine”.

Seguendo passo passo le varie guide intuitive di Google, si otterrà la visualizzazione nei risultati di ricerca, nei blocchi di link dedicati alle strutture ricettive, inseriti in Google Hotel Ads. Ciò non significa che il proprio hotel sarà più “in alto” rispetto a chi pubblica annunci a pagamento; piuttosto il sistema dei Free Booking Links Google è un’occasione per sondare il terreno, in previsione di passare poi agli annunci a pagamento.

Attenzione! Google punta a divenire il comparatore di prezzi per strutture ricettive più importante del mondo: meglio non farsi trovare impreparati.

Free Booking Links: consigli e strategie per sfruttarlo al meglio

Non si può pensare che Google metta in particolare risalto tutte le strutture che gratuitamente si affiliano al programma Free Booking Links: naturalmente saranno sempre in secondo piano rispetto alle inserzioni a pagamento, alcune delle quali riguardano proprio le OTA (Online Travel Agency, agenzie di viaggi online) sulle quali si è presenti.

Però, conoscendo i criteri adottati da Google per “premiare” i siti più meritevoli si può riuscire a salire qualche gradino, anche senza ricorrere ai programmi pubblicitari a pagamento Google Ads, con commissioni pay-per-click.

Tra le priorità dichiarate da Google stesso: il criterio con cui l’utente sta effettuando la ricerca, quindi la corrispondenza tra domanda (parole chiave) e offerta (descrizione del prodotto, prezzi, ecc.). A seguire, il valore del servizio offerto e la competitività rispetto alla concorrenza (recensioni, confronti).

Terzo criterio, fruibilità del sito di destinazione: un sito a cui si accede dal link pubblicitario, che offra una navigazione facile, che sia in pratica SEO friendly, è molto apprezzato da Google. Infine, prezzi e tariffe costantemente aggiornati e coerenti con le varie pagine in cui la struttura è presente: siti di comparazione, pubblicità, scheda informativa Google Business, etc.

Anche una particolare cura nella presentazione dell’attività su Google My Business, con costanti aggiornamenti, aggiunta di foto, e testi accattivanti, può aiutare.

Ma come fa un albergatore a realizzare tutto questo? Semplice: affidandosi all’esperienza di chi conosce perfettamente questi meccanismi. Perché anche un prodotto gratuito vale la pena di essere sfruttato al meglio.