L’emergenza sanitaria che da ormai più di un anno stiamo vivendo ha cambiato in modo radicale quelle che fino a poco tempo fa ritenevamo la normalità, stravolgendo e, in alcuni casi innovando, diversi settori.

Il mondo 3.0 nel quale tutti noi viviamo, nel quale la parola Smart va per la maggiore e in cui sembra esserci una gara alla dematerializzazione, ci aveva già da tempo abituato a vedere grandissime innovazioni tecnologiche applicate agli ambiti e ai settori lavorativi più disparati.

Uno di questi è proprio il processo di automatizzazione dei servizi nel mondo dell’hospitality. Per automatizzazione nelle strutture ricettive, che possono essere hotel, alberghi e residence, si intendono tutte quelle operazioni che per essere svolte vedono l’impiego di macchinari robotizzati.

Già da diversi anni le strutture ricettive più attente all’innovazione e alle novità, adottano dei sistemi dotati di tecnologie all’avanguardia per soddisfare tutte quelle che sono le esigenze dei clienti. Con l’inizio della pandemia da COVID-19, e tutte le restrizioni e le nuove norme sociali alle quali ormai ci siamo abituati, come il distanziamento sociale e la continua igienizzazione di mani e superfici, hanno fatto si che quel trend di adottare soluzioni robotizzate all’interno degli alberghi, che fino ad allora era riservato solo a delle realtà più limitate, ora è diventato la consuetudine.

Benefici della robotica nel mondo dell’hospitality

Nonostante la paura sempre più presente nella mente delle persone, dovuta alla situazione sanitaria, e a una sorta di distaccamento sociale molto marcato, quello dell’adozione di sistemi robotizzati all’interno delle strutture ricettive non è stato apprezzato da tutti i viaggiatori, anzi.

Se è vero, infatti, che si tratta di una soluzione all’avanguardia, qualitativamente eccellente e molto efficiente, il fattore umano ancora tende ad avere un peso rilevante. I robot non potranno mai rimpiazzare quello che è il calore di una persona che dà il benvenuto nell’hotel, il suo sorriso e quel senso di serenità ed empatia che riesce a trasmettere.

Dall’altro canto, invece, tutto quello che riguarda il mondo dei viaggi, e non solo, ci hanno fatto abituare con il tempo a vedere i robot come una sorta di elemento familiare, appositamente creato e pensato per aiutarci in determinate occasioni. Infatti, siamo abituati a vederli negli aeroporti, nelle stazioni e sui mezzi di trasporto, tutti luoghi che ci portano ad aspettarci di ritrovarli anche in un contesto come quello delle strutture ricettive.

I robot infatti sono ideati per garantire alle persone un’esperienza frictionless, ovvero diretta, senza la necessità di eseguire più operazioni del dovuto.

In effetti i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei robot nell’ambito alberghiero, in modo particolare in una situazione come quella attuale, apportano numerosi pro, primo tra tutti l’eliminazione di ogni tipo di contatto tra persone.

Questo durante una pandemia è di vitale importanza per garantire un livello di sicurezza collettiva ai massimi livelli. Inoltre, i robot sono capaci di aumentare il livello di produttività, infatti essendo delle macchine non hanno bisogno di riposo e possono essere pronte in ogni istante. Questo si traduce in un servizio più efficiente per il cliente, con un’assistenza e una soddisfazione delle richieste onnipresenti

E i contro?

Sicuramente, ogni cosa ha anche i suoi aspetti negativi e la robotizzazione dell’hospitality non è da meno.

L’utilizzo di questa tecnologia nelle strutture alberghiere necessita di una manutenzione regolare e molto scrupolosa, ha un costo di implementazione molto importante, da valutare molto attentamente in base alle finanze della struttura, e inoltre si tratta di una tecnologia ancora in rodaggio, fattore che potrebbe causare delle falle nella sicurezza, sia fisica che da parte di attacchi hacker.

Da non sottovalutare che l’adozione di robot comporterebbe una drastica diminuzione dei posti di lavoro, con una conseguente quantità di disoccupazione molto elevata.

La sfida per il futuro sarà quella di cercare di trovare un punto di incontro ottimale per la collaborazione tra umani e robot nell’ambito delle strutture ricettive, anche in previsione di un’eventuale fine del covid.